Iniziativa biodiversità

Domande e risposte

Le indicazioni sulle fonti utilizzate si trovano nell'argomentario (PDF).

Superfici

Perché abbiamo bisogno di più superfici e risorse per la biodiversità?

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La Svizzera è ricca di habitat molto diversi tra di loro. Negli ultimi decenni molti di essi sono tuttavia stati ridotti a superfici piccolissime, sempre più uniformi e monotone. Insediamenti poco naturali e aree coltivate in modo intensivo sono in continuo aumento. Affinché la natura possa continuare a fornirci i suoi servizi vitali, dobbiamo darle gli spazi necessari e salvaguardare gli habitat minacciati e le specie animali e vegetali che ci vivono.

Ho sentito dire che l'iniziativa mira a mettere sotto protezione il 30% della superficie del nostro Paese. È vero?

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No. Il 30% è un obiettivo che è stato concordato a livello internazionale con il Quadro globale sulla biodiversità di Kunming-Montreal. Non c’entra nulla con l’Iniziativa biodiversità. L'iniziativa prevede che la Confederazione e i Cantoni mettano a disposizione le “superfici necessarie“ per la salvaguardia e il rafforzamento della biodiversità, ma il testo non menziona alcuna cifra per quanto riguarda le superfici. Una volta approvata l'iniziativa, il Consiglio federale, il Parlamento e i Cantoni stabiliranno quali sono le superfici necessarie. È chiaro che il Consiglio federale elaborerà una soluzione pragmatica e mirata, concordata con tutti i settori, che farà in modo che protezione e uso del territorio potranno andare di pari passo.

Quante superfici per la biodiversità abbiamo a disposizione oggi?

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Le valutazioni a riguardo variano notevolmente. La stessa Amministrazione federale pubblica cifre diverse e utilizza criteri non uniformi. Tuttavia, non è solo la superficie a essere decisiva, ma anche la qualità. Indipendentemente dal dato esatto, è chiaro che le superfici esistenti e la loro qualità si sono dimostrate insufficienti e che lo stato della biodiversità continua a deteriorarsi. In Svizzera un terzo di tutte le specie animali e vegetali è minacciato o già estinto. Metà degli habitat naturali è minacciata. Dobbiamo agire ora per preservare le nostre risorse vitali.

Agricoltura

Che cosa comporta l'Iniziativa biodiversità per l'agricoltura?

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L'agricoltura dipende da un elevato livello di biodiversità. Per agricoltrici ed agricoltori i servizi della biodiversità come la fertilità del suolo, un'impollinazione funzionante e un regime idrico equilibrato sono fondamentali. A sua volta la biodiversità trae vantaggio quando agricoltrici e agricoltori gestiscono i loro terreni in modo sostenibile promuovendo la biodiversità.

Come affermato a più riprese dal Consiglio federale, la conservazione delle risorse naturali e quindi della biodiversità svolge un ruolo centrale per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento alimentare sul lungo termine.

Già oggi l'agricoltura si impegna per preservare la biodiversità. Gli sviluppi dimostrano però che le misure attuali non sono sufficienti per preservare le nostre risorse vitali. Se l'iniziativa viene adottata, le famiglie contadine saranno meglio ricompensate per il fatto che si prendono cura della natura. Protezione e utilizzo possono andare di pari passo su molte superfici.

Ho sentito dire che l'iniziativa mette a rischio la sicurezza alimentare?

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L'Iniziativa biodiversità contribuisce in modo significativo alla sicurezza alimentare, perché senza i servizi forniti da un ambiente naturale diversificato diminuisce anche la produttività agricola. Fertilità del suolo, impollinazione e protezione dagli insetti nocivi: la biodiversità fornisce tutti questi servizi. Come afferma il Consiglio federale: “Per garantire la produzione indigena a medio e a lungo termine, è di fondamentale importanza preservare suoli fertili, la biodiversità e le altre basi di produzione”.

L'Iniziativa biodiversità prevede somme considerevoli per finanziare misure di promozione della biodiversità per agricoltrici e agricoltori. Inoltre, senza un ambiente naturale diversificato, i costi per i fertilizzanti artificiali, per gli insetti impollinatori come i bombi e le api muratrici e per i pesticidi sono molto più elevati.

Energia

Che impatto ha l'iniziativa sulla svolta energetica?

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Le organizzazioni promotrici dell'Iniziativa biodiversità sono favorevoli allo sviluppo delle energie rinnovabili, urgentemente necessario per contenere la crisi climatica. Lo sviluppo deve essere delineato e portato avanti in modo tale da essere il più compatibile possibile con la biodiversità. Infatti, per adattarci alle drammatiche conseguenze dei cambiamenti climatici come caldo estremo, siccità e forti piogge, dipendiamo da una biodiversità intatta. La crisi climatica e quella della biodiversità sono strettamente correlate e vanno affrontate insieme.

L’iniziativa ostacola la svolta energetica?

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No. L'Iniziativa biodiversità lascia un margine di manovra più che sufficiente per lo sviluppo delle energie rinnovabili, di cui c'è urgente bisogno. In particolare, non modifica le attuali regole per ponderare gli interessi dell'approvvigionamento energetico e della conservazione della natura e del paesaggio.

I biotopi di importanza nazionale, in cui gli impianti di energia rinnovabile sono esclusi in seguito alla decisione popolare del 2017, rappresentano solo il 2% del territorio nazionale. Sul restante 98%, il bilanciamento degli interessi tra conservazione della natura e produzione di energia è ancora possibile anche in caso di accettazione dell'Iniziativa biodiversità.

Patrimonio architettonico

Perché il patrimonio architettonico fa parte dell’Iniziativa biodiversità?

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Dal 1962, la protezione della natura, la protezione del patrimonio architettonico e la tutela del paesaggio sono disciplinate insieme nell'attuale art. 78 della Costituzione federale. Il testo d'iniziativa dell'Iniziativa biodiversità s'inserisce in questa logica costituzionale: il nuovo art. 78a proposto nel testo d'iniziativa è una concretizzazione dell'articolo precedente e copre di conseguenza tutte le aree tematiche menzionate.

La tutela dei siti caratteristici e dei monumenti impedisce la transizione energetica?

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No. Il successo della svolta energetica non dipende dalla protezione dei luoghi e monumenti architettonici di bellezza straordinaria. A malapena circa il 3,5 percento di edifici e altre infrastrutture in Svizzera è considerato degno di protezione. Si tratta di edifici residenziali, chiese, edifici industriali, fortezze militari e ponti. Questi gioielli del patrimonio architettonico fanno parte della nostra identità e rivestono una grande importanza culturale ed economica, non solo per il turismo svizzero.

Paesaggi

Perché l’Iniziativa biodiversità tratta contemporaneamente i temi biodiversità e qualità del paesaggio?

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Una funzione centrale dei paesaggi è quella ecologica: i paesaggi sono portatori di biodiversità. Esistono importanti sinergie tra la tutela della qualità del paesaggio e la biodiversità: i paesaggi variegati offrono habitat diversi e presentano un alto livello di biodiversità. Le aree dell’Inventario federale dei paesaggi, siti e monumenti naturali d’importanza nazionale (IFP) svolgono ad esempio un ruolo importante per la protezione della biodiversità: si tratta di grandi aree connesse molto meno sviluppate dal punto di vista edilizio rispetto alle aree non protette e che quindi presentano un grande potenziale per la protezione della biodiversità. Le aree IFP fanno spesso anche parte degli inventari dei biotopi nazionali. Questo illustra l’interazione tra la protezione del paesaggio e quella della biodiversità. Le aree IFP sono inoltre indispensabili per l’interconnessione ecologica.

L’Iniziativa biodiversità limita lo sviluppo delle infrastrutture turistiche?

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Paesaggi preziosi e valori architettonici unici sono il capitale del turismo. La Svizzera punta quindi soprattutto sulla qualità del turismo. Questo richiede un approccio consapevole e attento all’ambiente. Basta gettare uno sguardo su varie campagne pubblicitarie svizzere per rendersi conto di quanto la bellezza paesaggistica e la biodiversità siano diventate un fattore economico importante.

Esempi come gli impianti di risalita del Toggenburgo dimostrano che la collaborazione tra turismo e protezione del paesaggio funziona. Mentre un po’ più a sud, il museo etnografico della Valle di Muggio è riuscito, attraverso il restauro e la valorizzazione del patrimonio edilizio e paesaggistico della Valle, a sensibilizzare ed entusiasmare per il proprio paesaggio residenti e turisti. Questi sforzi hanno portato la la Valle di Muggio ad essere designata come Paesaggio dell’anno nel 2014.

Costi

Quanto costa questa iniziativa?

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La biodiversità fornisce importanti servizi ecosistemici senza i quali fornire aria pulita e acqua potabile fresca, suoli sani o proteggere dai pericoli naturali sarebbe quasi insostenibile finanziariamente. Secondo le stime del Consiglio federale, se non agiamo ora, a partire dal 2050 in Svizzera questi costi ammonteranno a 14-16 miliardi di franchi all'anno.

Per questo i 375-443 milioni di franchi calcolati dal Consiglio federale in caso di accettazione dell’iniziativa sono soldi ben spesi! Si tratta dello 0,1 per cento della spesa pubblica in Svizzera. Dobbiamo fare questo investimento per garantire la longevità delle nostre risorse vitali, soprattutto perché in caso contrario andremo a gravare con costi miliardari sulle generazioni future.

Il denaro speso per la biodiversità è denaro ben investito, perché confluisce nelle regioni e nei Comuni della Svizzera rurale, sostenendo l'economia locale. Circa il 40% dei fondi sarà destinato alle imprese edili regionali e agli uffici di pianificazione e manutenzione per misure di progettazione, un altro 40% all'agricoltura per la gestione di aree protette e il resto alla silvicoltura e ai Comuni.

Bosco

Se l'iniziativa verrà approvata, il fabbisogno (in aumento) di legname della Svizzera non potrà più essere coperto dalla produzione interna?

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Già oggi in Svizzera viene importato molto legname, ma non perché vi sia carenza di legno svizzero, bensì a causa dei prezzi e della concorrenza del legname a basso costo, che purtroppo molto spesso non viene prodotto secondo requisiti rigorosi. Inoltre, in Svizzera mancano impianti di trasformazione. Tuttavia, anche senza l'iniziativa la crescente domanda di legname per scopi energetici non potrà essere soddisfatta con la produzione nazionale senza mettere a repentaglio la selvicoltura sostenibile – un marchio di qualità del bosco svizzero.

L'iniziativa vuole creare ancora più riserve forestali dove non è possibile praticare la selvicoltura?

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L'obiettivo dell’iniziativa è un’efficace protezione della biodiversità. Grazie a disposizioni giuridiche e ad una politica forestale mirate, l’habitat bosco sta meglio rispetto ad altri ecosistemi. Designare più riserve forestali è un obiettivo che viene perseguito già oggi dal Consiglio federale. Occorre però distinguere tra riserve forestali naturali e riserve forestali speciali, gestite in modo mirato per promuovere la biodiversità. Nel secondo caso può essere dunque raccolto anche legname. Per implementare la politica forestale mancano sufficienti mezzi finanziari. Qui interviene l’Iniziativa biodiversità, mettendo a disposizione le risorse necessarie.

Insediamenti

L’Iniziativa biodiversità promuove anche la natura nelle zone urbanizzate?

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Sì, la biodiversità nelle aree urbanizzate – nei Comuni, negli agglomerati e nelle città – è importante per noi esseri umani. Le aree seminaturali offrono svago e favoriscono il benessere, soprattutto dei nostri bambini. E la natura ne trae ugualmente beneficio. Anche se molte specie minacciate dipendono da altri habitat, come foreste, terreni coltivati in modo diversificato o zone umide, ci sono alcune specie che vivono principalmente negli insediamenti, come il rondone. Se le aree urbanizzate sono progettate e manutenute nel rispetto della natura, possono ospitare una notevole diversità di specie animali e vegetali. L'Iniziativa biodiversità obbliga la Confederazione e i Cantoni a rafforzare la biodiversità in tutti gli ambiti, compresi gli insediamenti.

L'Iniziativa biodiversità limita la libertà di privati e aziende nelle aree urbanizzate?

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No, l'Iniziativa biodiversità obbliga la Confederazione e il Cantone a fare più sforzi in favore della natura in tutte le aree, comprese quelle urbanizzate. L’iniziativa non è rivolta a privati o aziende. Spetterà ai Cantoni e ai Comuni attuare l'iniziativa, soprattutto sul suolo pubblico. Sebbene una progettazione in armonia con la natura possa inizialmente richiedere fondi, i costi di manutenzione si ridurranno in modo massiccio sul lungo periodo. Molti Comuni stanno già promuovendo attivamente la biodiversità. Oppure informano privati e aziende su ciò che possono fare su base volontaria. Questi sforzi saranno rafforzati con l'adozione dell'Iniziativa biodiversità.

Corsi d‘acqua

Che impatto ha l’Iniziativa biodiversità sui corsi d’acqua?

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L'Iniziativa biodiversità obbliga la Confederazione e i Cantoni a garantire la protezione degli habitat naturali. Questo include anche una protezione più efficace degli habitat acquatici. Le pianure alluvionali esistenti potrebbero così essere preservate. Grazie a risorse umane e finanziarie è possibile attuare delle rinaturazioni su larga scala o dei ripristini puntuali di corsi d’acqua. Spesso si possono creare sinergie con la protezione dalle inondazioni e l'approvvigionamento di acqua potabile.

Perché dei corsi d’acqua seminaturali sono importanti per gli esseri umani e animali?

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I corsi d'acqua seminaturali rallentano il flusso dell'acqua. In vista dei sempre più frequenti periodi di siccità, questo è particolarmente importante per molte specie ittiche gravemente minacciate e che dipendono dall’acqua fredda (come le trote), ma anche per l’agricoltura. In caso di forti precipitazioni, i corsi d’acqua seminaturali riducono anche il rischio di inondazioni nelle aree abitate e agricole.

Fiumi e ruscelli prossimi allo stato naturale e rivitalizzati contribuiscono in maniera significativa a immagazzinare le acque sotterranee, a filtrare e depurare l’acqua e proteggere dall’erosione. Questi corsi d’acqua forniscono i summenzionati servizi in modo del tutto naturale. La rivitalizzazione dei corsi d'acqua è quindi un'alternativa sensata ed estremamente efficace alle infrastrutture grigie, molto più costose, costituite da massicce dighe di cemento sempre più alte, canali sempre più lunghi e costosi impianti di trattamento delle acque.