La CAPTE-S rifiuta di trovare soluzioni per la crisi della biodiversitĂ
Berna, 22. marzo 2023 – La CAPTE-S respinge la revisione della legge federale sulla protezione della natura e del paesaggio (LPN). Ciò è in contrasto con la decisione del Consiglio nazionale, che ha avuto un intenso dibattito sulla questione nella sessione autunnale e ha ridotto il progetto del Consiglio federale a un compromesso compatto. Con la sua decisione, la CAPTE-S si schiera contro il Consiglio nazionale, ma anche contro il Consiglio federale, i cantoni, le città e i comuni, che riconoscono la necessità di agire sulla biodiversità e che, nella consultazione, avevano già richiesto una revisione effettiva della LPN. Ora spetta al Consiglio degli Stati di intervenire e incaricare la sua Commissione per l’ambiente di procedere a una revisione efficace e mirata della LPN.
Secondo il loro comunicato stampa, la maggioranza della CAPTE-S ha discusso principalmente su come attuare in Svizzera uno dei 23 obiettivi di Montreal, ovvero la creazione di un 30% di aree protette. Ha invece ritenuto superfluo dibattere sulla perdita di biodiversitĂ , le sue conseguenze per economia e societĂ e prendere le misure necessarie. Sebbene la perdita di biodiversitĂ da anni sia una delle principali preoccupazioni della popolazione svizzera, alcuni membri della Commissione hanno scelto di ignorare la crisi della biodiversitĂ . Tuttavia, una forte minoranza richiede di entrare in merito e vuole una ricerca rapida e mirata di una soluzione.
“Senza una migliore tutela della biodiversità e quindi degli ecosistemi nel nostro paese, la nostra sicurezza alimentare e la prosperità della nostra società sono compromesse. Non si può credere di poter promuovere efficacemente la biodiversità dall’oggi al domani a partire dall’attuale 10% di aree protette. La Svizzera ha una crisi acuta della biodiversità , come dimostrano le Liste Rosse tra le più lunghe di tutti i paesi industrializzati. Non si tratta quindi di un esercizio di statistica, ma di misure coraggiose per preservare i nostri mezzi di sussistenza”, afferma Raffael Ayé, direttore di BirdLife Svizzera.
“Senza un’azione risoluta la crisi della biodiversità si aggraverà di anno in anno. La Svizzera è il fanalino di coda in Europa in termini di aree protette ed è una delle nazioni ricche con il maggior numero di specie a rischio. Si capisce che la necessità di agire sia dunque grande. Le numerose organizzazioni che sostengono l’Iniziativa biodiversità richiedono che il Consiglio degli Stati sostenga il controprogetto e migliori ulteriormente l’interessante progetto del Consiglio nazionale“, afferma Sarah Pearson Perret, Segretaria romanda di Pro Natura.
“Il Consiglio federale ha accolto le richieste delle citte e dei comuni emerse dalla consultazione del 2021 e ha proposto una revisione della LPN. Il Consiglio nazionale ha ridimensionato le proposte formulando un interessante compromesso. Ora il Consiglio degli Stati deve assicurarsi che la commissione per l’ambiente faccia il suo lavoro e discuta sulla revisione della LPN”, sottolinea Franziska Grossenbacher, vicedirettrice esecutiva della Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio.